50° (+1) Stravinskij – 14.01.2022
Abby Silva Gavezzoli coreografia e danza
Ensemble Le Variazioni
Lello Narcisi flauto
Daniel Roscia clarinetto
Carmen Maccarini e Marco Taraddei fagotti
Paolo Amedeo Paravagna e Federico Ravelli trombe
Antonio Mascherpa e Andrea Agazzi tromboni
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Musiche di I. Stravinskij
È stato lo stesso Stravinskij a raccontare, nelle Conversazioni con Craft, discepolo fedele, come gli venne l’idea di scrivere l’ottetto per strumenti a fiato, la cui composizione risale al 1922-’23. “L’ottetto cominciò con un sogno. Mi trovavo (nel sogno, dico) in una saletta, circondato da un ristretto numero di strumentisti che suonavano musica piacevolissima. Non fui in grado di riconoscere la musica eseguita, né mi riuscì di rammentarne alcunché il giorno seguente; ma mi ricordo bene della mia curiosità – in sogno – di sapere quanti erano con precisione gli esecutori. Ricordo anche che dopo averli contati in numero di otto li osservai di nuovo, notando che impiegavano fagotti, tromboni, trombe, un flauto e un clarinetto. Mi risvegliai da questo concertino di sogno in uno stato di delizioso benessere, e il mattino dopo cominciai a scrivere l’ottetto; un’opera alla quale non avrei nemmeno minimamente pensato soltanto il giorno avanti, per quanto avessi già da qualche tempo l’intenzione di fare un pezzo di musica da camera; non musica su azione, come l’Histoire du soldat, bensì proprio una sonata strumentale.”
“Abbiamo un dovere nei confronti della musica: inventarla” Igor Stravinskij
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